Recensione “Pitture murali, i degradi di origine meccanica”

di Bruno Zanardi


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Leggendo il bel libro di Simona Sajeva Pitture murali. I degradi di origine meccanica. Manuale per restauratori ed ingnegneri (272 pp, Dei Tipografia del Genio Civile, Roma 2014, € 28,00), primo d’un’annunciata serie di manuali per il restauro, appunto, dei dipinti murali, mi sono chiesto se, col dare per scontata la centralità e la competenza dei restauratori nei lavori di restauro, l’autrice stesse facendo pessimistici progetti per il passato, oppure, al contrario, ottimistici progetti per il futuro. L’imponente e molto preciso repertorio grafico e fotografico presente nel manuale vuole infatti condurre i restauratori a capire se i danni visibili in un intonaco dipinto (fessure, fratture, disassamenti dell’immagine ecc.) corrispondano a sottostanti danni strutturali nelle murature, così da far intervenire i colleghi ingegneri prima sulla causa, i danni strutturali, che sul danno, fessure, fratture, eccetera, dell’intonaco dipinto. E fin qui tutto bene, anzi benissimo. Male è invece che la prassi suggerita dal manuale della Sajeva non sia affatto quello adottata per i restauri in Italia. La centralità del lavoro è infatti ancora e sempre di natura critico-estetica come dettato nelle leggi di tutela del 1939 e come assunto negli insegnamenti universitari. Col risultato che la professione del restauratore è ancora oggi rivolta a condurre quasi sempre e quasi solo restauri di pulitura e di reintegrazione. Restauri ritenuti «scientifici» nella convinzione, specie dopo l’avvento sul mercato di solventi venduti da una lunga serie di dulcamara come «il solvente che non tocca la pellicola pittorica», di poter pulire i dipinti senza procurar loro danno alcuno. Né vale la pena di fare esempi del contrario. La cancellazione per sempre dei mezzi toni originali operata con quelle puliture «scientifiche» riguarda infatti ormai moltissime opere, tanto croste come capolavori: da Cimabue a Giotto, fino a Caravaggio.
Per questa ragione l’intelligente, utilissimo e molto professionale volume della Sajeva ci porta a fare progetti per il passato. Cioè a immaginare i risultati che si sarebbero potuti ottenere se, a partire da manuali simili al suo, normale fosse oggi restaurare in Italia sulla base d’un lavoro interdisciplinare (lei lo chiama «olistico») tra restauratori, ingegneri, geologi, chimico-fisici, storici dell’arte, archeologi e storici dell’architettura eccetera, formati tutti allo stesso modo in due, tre al massimo, scuole postlaurea a numero chiuso tenute da docenti scelti tra i pochissimi con vere bibliografie di specie e con veri lavori di restauro. E sempre a proposito di progetti per il passato, va sottolineato che altro merito della Sajeva è l’aver ricordato, fatto molto insolito che le fa davvero onore, come negli anni Settanta Giovanni Urbani avesse iniziato a preparare dei perfetti testi didattici su manutenzione e restauro, quelli passati sotto l’improprio nome di «Dimos», mentre nel suo lavoro di ricerca su «La protezione del patrimonio monumentale dal rischio simico» aveva affermato che un accurato esame dei danni inscritti nelle strutture murarie dei monumenti poteva dare notizie assai più precise delle carte storiche dei terremoti circa gli eventi sismici cui quegli stessi monumenti erano stati esposti nei secoli e nei millenni. Libri e suggerimenti di sessant’anni fa rimasti lettera assolutamente morta.
Ma veniamo alla parte ottimistica del manuale. E diciamoci aperti alla speranza che il libro della Sajeva possa divenire punto di riferimento nei restauri dei dipinti murali, ossia, più in generale, possa divenire esempio per una diversa e finalmente più tecnica e «olistica» azione di tutela soprattutto indirizzata alla prevenzione. Un fatto auspicabile, certamente. Ma la comunità-scientifica-1939 dei soli restauri di pulitura e reintegrazione sarà mai in grado di accettare una simile novità culturale?

L’attuale ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, pare seriamente intenzionato a riformare il mondo della tutela. Chissà! _ Bruno Zanardi

 

il futuro da auspicare per il restauro  Il Giornale dell’Arte DEI Tipografia del Genio Civile Pitture Murali, i degradi di origine meccanica. Manuale per Restauratori ed Ingegneri Simona Sajeva